Solidali con un sguardo, una preghiera
“Molti sono i conflitti che si consumano nell’indifferenza generale. A tutti coloro che vivono in terre in cui le armi impongono terrore e distruzioni, assicuro la mia personale vicinanza e quella di tutta la Chiesa.
Quest’ultima ha per missione di portare la carità di Cristo anche alle vittime inermi delle guerre dimenticate, attraverso la preghiera per la pace, il servizio ai feriti, agli affamati, ai rifugiati, agli sfollati e a quanti vivono nella paura. La Chiesa alza altresì la sua voce per far giungere ai responsabili il grido di dolore di quest’umanità sofferente e per far cessare, insieme alle ostilità, ogni sopruso e violazione dei diritti fondamentali dell’uomo[15].
Per questo motivo desidero rivolgere un forte appello a quanti con le armi seminano violenza e morte: riscoprite in colui che oggi considerate solo un nemico da abbattere il vostro fratello e fermate la vostra mano! Rinunciate alla via delle armi e andate incontro all’altro con il dialogo, il perdono e la riconciliazione per ricostruire la giustizia, la fiducia e la speranza intorno a voi!" Da Papa Francesco per la giornata della Pace (1 gennaio 2014)
3 Foto della Siria: Damas e Der Al Zor (città situata a 450 km di Damasco sulla strada verso la Turchia e l'Iraq)
3 Foto di Bouar (Repubblicana centrafricana):
- I rifugiati riuniti vicino alla cattedrale
- Bambina con braccio amputato
- Militari della Misca che pattugliano la città
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