Anche noi, Famiglia carismatica di santa Giovanna Antida, “vogliamo unire la nostra preghiera di cordoglio per colui che è stato Pastore per il popolo di Dio, ma anche per tutta l’umanità”. Inizia così la Circolare di madre Maria Rosa del 21 aprile 2025, “In memoria di papa Francesco”.

Nella quale ci viene chiesto che il dolore e la gratitudine di oggi non siano solo un commosso ricordo, ma una chiamata alla responsabilità ad accogliere consapevolmente la sua preziosa eredità e di renderla feconda di nuovi cammini evangelici con i poveri e per i poveri

Nella Circolare, infatti, si rammentano – affinché non se ne perda il ricordo – due incontri di papa Francesco con le Suore della Carità, con il loro messaggio di ispirazione e di incoraggiamento:

la sua visita inaspettata a Casa Generalizia, il 14 marzo 2017

il suo Discorso alle Partecipanti al Capitolo Generale 2021.

La visita a Casa Generalizia di papa Francesco

Con enorme sorpresa, il 14 marzo 2017, giunse papa Francesco, con la sua piccola utilitaria, accompagnato solo dall’autista.

Avendo ascoltato un passo della Regola di Vita delle Suore delle Carità, Francesco si era rivolto a noi con parole diventate indimenticabili:

“Mi ha colpito tanto ascoltare che “Per mezzo dello Spirito, il Signore ci precede nel cuore e nella vita dei poveri”. Questo è vero. Lui sempre ci precede. E quando Lui non ci precede è perché abbiamo sbagliato strada. Ecco! Due posti sono privilegiati per non sbagliare: la tenda del Tabernacolo, dove c’è Gesù, l’Amato. E il cuore e la vita dei poveri. Se tu sei lì, non sbaglierai: un piede nella tenda e un piede nel cuore dei poveri.

E questo è il vostro carisma. Andare dove? Nella Regola di San Vincenzo de’ Paoli era chiaro come vivere, dove vivere, cosa mangiare, come vestirsi, come andare avanti, quanti conti in banca avere:

‘Avranno per monastero le case degli infermi,

per cella, una camera in affitto,

per cappella, la chiesa parrocchiale,

per chiostro, le vie della città,

per clausura, l’obbedienza,

per grata, il timor di Dio,

per velo, la santa modestia.’

E così dobbiamo vivere uno stile di vita avendo un piede nella Tenda del Tabernacolo e l’altra nella vita e nel cuore dei poveri. Non sbaglierete! Andate avanti! Certo, il Signore talvolta ci fa fare strade un po’ strane, difficili, persino la strada del martirio. Il martirio come testimonianza: bruciare la vita nel servizio. Servire. Servire”.

Il suo Discorso alle Partecipanti al Capitolo Generale 2021

Il 21 ottobre 2021, papa Francesco aveva ricevuto le Partecipanti al Capitolo Generale nella Sala Clementina, rivolgendo loro espressioni rimaste incise nel cuore di ciascuno di noi:

“E voi, Suore della Carità, qual è il vostro contributo originale? Mi pare di vedere che nel tema del vostro Capitolo è contenuta una risposta: Ripartire da Betania, con la sollecitudine di Marta e l’ascolto di Maria.

Sono certo che se riuscirete davvero a vivere la sollecitudine e l’ascolto, sull’esempio delle sante sorelle Marta e Maria di Betania, voi continuerete a dare il vostro contributo prezioso al cammino di tutta la Chiesa.

In particolare, sollecitudine verso i poveri e ascolto dei poveri. Qui voi siete maestre. Siete maestre non con le parole, ma con i fatti, con la storia di tante vostre sorelle che hanno dato la vita per questo, nella sollecitudine e nell’ascolto vicino alle persone anziane, malate, emarginate; vicino ai piccoli, agli ultimi con la tenerezza e la compassione di Dio. Questo edifica la Chiesa, la fa camminare nella via di Cristo che è la via della carità.

Avevo detto che la vostra è una testimonianza all’essere vicini agli ultimi, con tenerezza e compassione. Lo stile di Dio è questo: vicinanza, tenerezza e compassione. Sempre Dio fa così. Nella misura in cui noi facciamo lo stesso, saremo più simili a essere pastori come Dio.

Non dimenticatevi questo: sempre vicinanza, sempre compassione e sempre tenerezza”.