SUDAN – Violenza e proteste: sette stati sudanesi dichiarano lo stato di emergenza

Sono sette gli stati sudanesi che hanno dichiarato lo stato di emergenza. Sennar, Darfur meridionale, occidentale, settentrionale e orientale, Kordofan settentrionale e occidentale hanno denunciato il deterioramento delle condizioni di vita, l’inflazione e la scarsità dei generi di sussistenza.

E’ di questi giorni la notizia diffusa dai media locali di una serie di manifestazioni che hanno avuto luogo in diverse parti del Sudan. Rapine, saccheggi, invasioni di proprietà, furti di denaro ai danni dei cittadini sono stati denunciati dal governatore di Sennar, El Mahi Mohamed Suleiman, il quale ha indicato come artefici i membri del vecchio regime sudanese di Omar Al Bashir. Secondo fonti locali, Suleiman ha riferito che i servizi di sicurezza stanno monitorando gli spostamenti e gli incontri di questi ribelli e ha ordinato a tutti gli organi di sicurezza di dichiarare lo stato di massima allerta e di mettere in sicurezza mercati e luoghi pubblici nello stato di Sennar.

I media locali riportano che l’intera settimana è stata contrassegnata da episodi di violenze e disordini. Gli studenti delle scuole superiori di El Obeid, nel Nord Kordofan, sono scesi in piazza per manifestazioni di massa contro l’alto costo della vita e la crisi dei trasporti. Le manifestazioni sono sfociate nella violenza, sono stati dati alle fiamme autobus e saccheggiati negozi del mercato.
Il governatore del Nord Darfur, Mohamed Arabi, ha precisato che gli eventi violenti attribuiti ai ribelli non riguardavano solo il Nord Darfur. Ci sono stati saccheggi a Nyala, la capitale del Sud Darfur, a sud-est del Grand Market e vicino alla ferrovia a Ed Daein, nel Darfur orientale. Abdallah Ishag Mohamed, consigliere del governatore del Darfur orientale, ha denunciato l’arresto di dozzine di persone trovate in possesso di merce rubata.
(RD/AP) (Agenzia Fides 18/2/2021)