Una lunga storia…

L’Arcivescovo di Besançon, il Prefetto del Doubs e della Regione della Franche-Comté, il Presidente del Consiglio Generale del Doubs, il Sindaco di Besançon, il Presidente dell’Associazione, gli amministratori e altre personalità erano presenti, nel 2011, per rendere omaggio a colei che, nel 1801, organizzò per la prima volta la distribuzione del brodo per i poveri, nel quartiere Battant.

Gradito omaggio reso a Giovanna Antida che, come sottolineava il Sindaco, Sig. Fousseret, nel suo discorso, per il bene dei poveri, aveva saputo collaborare con le istituzioni municipali e dipartimentali, l’allora Prefetto, Barone De Bry, il Sindaco, Antoine Daclin, e i membri dell’Ufficio di Beneficenza.

Questa collaborazione fu veramente l’intuizione di Giovanna Antida, concretizzatasi per più di due secoli.

La distribuzione del Brodo, trasformatosi poi nel Fourneau économique, non si è mai interrotta, continuando eccezionalmente per 210 anni consecutivi.

Recentemente, in città, è stato creato un luogo di accoglienza diurna per persone senza fissa dimora: chiamato «Boutique solidale», un’opportunità realizzata e offerta seguendo le indicazioni della Fondazione Abbé PIERRE. Fu inaugurata nel maggio 1996. Un altro centro: la «Lavanderia», permette di offrire altri servizi rispondenti ai diversi bisogni delle persone.

Ma occorreva trovare un luogo che rispondesse a nuovi bisogni, a nuove povertà. Così i locali di Via Champrond dove si trova il «Fourneau» sono stati ampliati, rinnovati, permettendo di offrire nello stesso luogo accoglienza e ristorazione a chi è senza fissa dimora; a coloro che si rivolgono a questo servizio si offre la possibilità di una doccia, colazione, cura della biancheria, uso del telefono, assistenza medica… Chi presenta bisogni particolari viene seguito con percorsi personalizzati. Si tratta di un vero e proprio luogo di vita. Il suo nome «Boutique» indica che le persone, in cambio di modeste somme, possono usufruire, di una molteplicità di servizi indispensabili. Purtroppo, oggi, si rivolgono alla Boutique anche «persone con entrate modeste, molti sono i pensionati che non percepiscono somme sufficienti per vivere…» osserva il Presidente di questa struttura.

Questo nuovo luogo, aperto a marzo scorso, a conclusione dei lavori di ristrutturazione, permette alla nuova associazione di rimanere nel sito originale, conosciuto da tutti e ben situato nel quartiere Battant, la cui forte tradizione di solidarietà è palese per chiunque», ha detto il Sindaco nel suo discorso di apertura.

Ma occorreva trovare un nome per questa nuova associazione, anche se, nel quartiere Battant, continua ad essere conosciuta con il nome, antico di secoli, di “Fourneau économique”. Così il nome scelto di BOUTIQUE JEANNE ANTIDE, dicono gli statuti, testimonia la continuità della storia delle Associazioni madri, da un lato la Boutique Solidale e dall’altro il nome della Fondatrice del Fourneau, Jeanne-Antide Thouret.

Il Sindaco ha precisato: «La storia delle mense sociali e dell’accoglienza diurna a Besançon si fonde in questo progetto che oggi ci riunisce, e che illustra bene la realtà della Città e dei suoi servizi sociali, si tratta infatti di associazioni portatrici di una tradizione storica di cui hanno saputo assicurare la continuità da 210 anni! La politica sociale di Besançon s’inscrive in una lunga tradizione solidamente ancorata nelle nostre radici». Poi il Sindaco ha continuato evocando le azioni sociali di ieri e di oggi, realizzate da volontari e professionisti.

Il Sig. Jeannerot, Presidente del Consiglio Generale, ha pure evocato la tradizione di solidarietà che si è sviluppata molto presto nel territorio del Doubs, e ha incoraggiato l’Associazione che porta il nome di Jeanne-Antide e che contribuisce a rendere omaggio alla sua santa patrona. Una donna che aveva scelto di aiutare i più poveri, ed è proprio questa la missione che viene affidata anche a voi. Penso che non ci sia niente di più nobile. Dopo più di duecento anni, sembra che lo spirito di Jeanne-Antide sia ancora all’opera … 

Uno degli amministratori ha concluso: «Anche se il vocabolario è evoluto, … il nostro scopo, è ascoltare la voce dei poveri … come scriveva Jeanne-Antide Thouret, da Napoli, il 28 dicembre 1812».

Suor Christiane-Marie Decombe, sdc

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