ETIOPIA – Monito della diocesi cattolica di Adigrat sull’impatto genocida della guerra in Tigray

“Come tutti i Tigrini, la Chiesa cattolica è stata gravemente colpita da questa guerra genocida ingaggiata contro di noi dall’esercito locale e da eserciti stranieri. Attacchi fisici, psicologici e spirituali sui nostri laici, preti, sorelle religiose e sulle nostre strutture, luoghi di culto, residenze parrocchiali, scuole, centri sanitari, uffici. Tra gli altri sono stati saccheggiati 14 veicoli della Diocesi cattolica, scrivanie, device informatici, pannelli solari, apparecchiature di laboratorio, medicinali.”

Dopo mesi di silenzio, dovute al blocco totale delle comunicazioni, la Chiesa del Tigray rinnova il suo appello alla soluzione pacifica immediata del conflitto ormai sfociato in crisi umanitaria. Nel comunicato pervenuto all’Agenzia Fides, il Vescovo dell’Eparchia cattolica di Adigrat, Mons. Tesfaselassie Medhin , ha sottolineato che le persone stanno soffrendo epidemie, malattie croniche e nuove malattie. “La risposta del governo è stata ingaggiare una guerra di pulizia etnica, che ha privato il Paese di qualsiasi cosa, dagli aiuti umanitari, alla possibilità di accedere a qualsiasi servizio di base, come medicine, elettricità, telefono, internet, trasporti aerei e di terra e così via.”

Il Presule ha ribadito a gran voce la ferma opposizione della Chiesa cattolica del Tigray a tutte queste atrocità ed ha ripetutamente fatto appello alle autorità, alle organizzazioni partner in Etiopia e all’estero. “Quello che sta accadendo è che invece di impegnarsi a trovare una soluzione pacifica, in queste settimane e giorni più recenti, il processo di distruzione si aggrava”. Mons. Medhin ha fatto particolare riferimento alla detenzione del Provinciale della Congregazione dei Salesiani di Don Bosco in Addis Abeba, così come la detenzione dei membri della comunità e lo staff dei loro uffici (vedi Agenzia Fides 9/11/2021), oltre che la detenzione di tutti i tigrini nella capitale e nell’intera Etiopia.

“Facciamo un appello affinché tutte le atrocità e i crimini vengano investigati da un ente internazionale indipendente, che cessino immediatamente i bombardamenti dei civili, la pulizia etnica, le detenzioni dei tigrini e dei membri della Chiesa. Invochiamo la Chiesa cattolica Etiope, che si trova in Addis Abeba e nel resto delle regioni, a venire fuori dal proprio silenzio chiedendo giustizia contro le persecuzioni e le atrocità che sono state inflitte contro i tigrini, preti, suore, laici che servono i fedeli nelle rispettive giurisdizioni ecclesiastiche.”

Mons. Tesfaselassie insiste sul fatto che la commissione che avrebbe dovuto investigare sui crimini di guerra e sul genocidio in corso, non ha finora descritto la realtà, né reso giustizia ai principi della commissione stessa. “Non si sono mai recati a visitare le località colpite, luoghi che noi conosciamo, senza identificare né incontrare le vittime sopravvissute e sembra non riconoscere tanta atrocità come veri e propri crimini di guerra e genocidio. Si tratta invece di veri e propri crimini confermati non solo dalle vittime e dal governo del Tigray, ma riconosciute e testimoniate da tante organizzazioni indipendenti e dai media di tutto il mondo.

La relazione della Commissione Etiope per i diritti umani e dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani è incompleta e non rivela la verità. Rivolgiamo il nostro appello a fermare i bombardamenti aerei che hanno già distrutto vite, proprietà, civili e istituzioni.”

Il Vescovo conclude esprimendo piena solidarietà e condivisione, e assicura preghiere: “Siamo solidali con tutte le persone che stanno soffrendo in ogni parte dell’Etiopia e assicuriamo la nostra vicinanza spirituale come Chiesa cattolica del Tigray”.
(AP) (Agenzia Fides 25/11/2021)