
A metà strada tra Bouar e Bocaranga, sorge una missione fondata dalle Suore della Carità. Le religiose arrivarono in questo borgo nel 1960, dove non c’era nulla tranne pochi abitanti… Né parrocchia, né chiesa, né dispensario, né scuola… assolutamente nulla! Bisognava fare tutto, intraprendere ogni cosa affinché i giovani avessero il diritto di crescere spiritualmente e umanamente e potessero accedere all’istruzione e a una vita dignitosa.
Così, nonostante l’instabilità politica, le suore si sono attivate per creare una scuola elementare che hanno dedicato a San Kizito. La loro lotta le ha portate a chiedere al vescovo di creare una parrocchia in questa località. Di fronte alla loro insistenza, la diocesi si arricchì di una nuova parrocchia, dedicata a santa Giovanna Antida. Seguendo l’esempio della sua patrona, la chiesa è dinamica, intraprendente e attiva a livello sociale. Padre Michel, l’attuale parroco, ribadisce: «È Giovanna antida che ispira la nostra parrocchia, è lei che attira su di noi le benedizioni di Dio».

Peggio ancora, i giovani sono attratti da questi gruppuscoli armati impuniti che promettono loro una vita opulenta e sfrenata. «Una piaga che il centro di accoglienza e la scuola combattono insieme è il matrimonio precoce delle ragazze», precisa suor Ruth. Un’educatrice racconta, con le lacrime agli occhi, come una ragazzina di 12 anni è tornata incinta dalle vacanze scolastiche.
Tanti giovani rovinano la loro vita per ignoranza, per necessità o per obbligo! In ogni caso, il risultato è lo stesso: con un bambino in braccio, la ragazza è costretta a lavorare per provvedere al sostentamento del figlio, riproducendo il tradizionale ciclo di sussistenza.
Come combattere questo flagello se non con una solida istruzione?
La scuola Saint Kizito è l’unica scuola cattolica nel raggio di 20 km. Dieci insegnanti seguono 400 bambini distribuiti tra la scuola materna e la scuola elementare.
L’edificio è circondato da alberi rigogliosi e verdeggianti, la terra ocra si sposa perfettamente con il paesaggio. I robusti alberi di mango e flamboyant ombreggiano generosamente il cortile. Le aule sono affollate di bambini, almeno una cinquantina si accalcano in 8 metri quadrati.
La sobrietà del materiale didattico è compensata dall’impegno degli insegnanti che «si sacrificano per garantire una buona istruzione», come afferma Jean-Luc. Religiosi e laici formano un gruppo attivo, offrono agli studenti la possibilità di imparare il sango, il francese e l’inglese, inoltre gli studenti vengono sensibilizzati sulle sfide ecologiche, la protezione personale, le norme di pulizia, la necessità di imparare.
Tutte queste informazioni ci sono state spiegate attraverso sketch recitati dagli studenti durante la cerimonia di benvenuto.
n questa terra devastata più volte dalle ondate di guerriglia, la comunità religiosa, la scuola e il centro di accoglienza sono un punto di riferimento per gli abitanti del villaggio.
A Bohong, il potere trasformatore dell’istruzione è evidente a tutti.

L’istruzione, l’apprendimento delle lingue e l’inclusione sociale sono risorse fondamentali per consentire ai giovani di costruirsi un futuro e per proteggere i minori dai predatori sessuali e dall’influenza delle bande.
suor Mirna Farah – U.I.P.E.
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