A Beskinta, gli ex allievi si sono mobilitati per sostenere la scolarizzazione dei nuovi studenti quando la scuola Saint-Vincent di Beskinta, nonostante una situazione finanziaria difficile, ha deciso di rendere gratuita per due anni la frequenza scolastica di tutti gli studenti dell’Istituto.

Nella città di Beskinta, dunque, culla di poeti e pensatori libanesi, un’istituzione educativa privata con 400 studenti è al centro di un’iniziativa di solidarietà. In questi tempi di crisi acuta e mentre la maggior parte dei genitori degli studenti accumulano ritardi nei pagamenti o non riescono a pagare le tasse scolastiche, la Scuola Saint-Vincent delle Suore della Carità di Besançon-Beskinta ha decretato, lo scorso gennaio, che la seconda parte dell’anno scolastico in corso (2020-2021) e tutto il prossimo anno (2021-2022) saranno gratuiti. Misura questa, concessa a tutti gli studenti provenienti da ambienti svantaggiati, sapendo che solo il 20% degli scolari dell’Istituto, attualmente versa le tasse scolastiche.

L’iniziativa della direttrice della scuola, suor Marie Harika, viene suggerita dal crollo economico del paese, aggravato dagli effetti della pandemia Covid-19. Ella dice che, in questi tempi di povertà, è fuori questione chiudere la porta e privare i bambini dell’istruzione: al contrario, ha avuto modo di dichiarare a L’Orient-Le Jour che “anche i bambini bisognosi e provenienti da famiglie disgregate hanno diritto a un’educazione di qualità”.

Si tratta di una sfida particolarmente difficile da affrontare in tempi di coronavirus, visti i richiesti investimenti legati all’educazione a distanza. E anche questa piccola scuola mista di Metn, che ha formato medici, architetti, banchieri, giornalisti ed esportato molti talenti, si trova in una “situazione catastrofica”.

Le sfide di una missione educativa ha che fare con la difficoltà di riscuotere i pagamenti relativi a diversi anni, in più si aggiunge la scarsità di sussidi statali ai quali hanno diritto alcuni dei suoi studenti. La scuola accogli, tuttavia, un certo numero di convittori, principalmente per ragioni sociali o per difficoltà familiari, in collaborazione con le associazioni di protezione dell’infanzia, e continua a fornire un’educazione tradizionale ai suoi alunni, in lingua francese e trilingue, dalla scuola materna alla fine della scuola secondaria, come pure una formazione tecnica in gestione alberghiera, contabilità e informatica.

“Da cinque anni non vengono pagati i sussidi dal Ministero dell’Educazione alla nostra sezione semigratuita”, si lamenta ancora suor Marie Harika. “Per quanto riguarda le indennità dovute dal Ministero degli Affari Sociali, il ritardo è di tre anni”.

La ciliegina sulla torta è che l’Istituzione non può aumentare le tasse della sezione semigratuita, e pure deve praticare gli aumenti di stipendio imposti dalla legge 46  ai suoi insegnanti.

Un’altra considerazione  è questa: “Da diversi anni facciamo ripetuti appelli ai donatori, facendo conoscere le nostre difficoltà. I nostri costi sono stati spesso coperti da donazioni di associazioni, aziende e privati. Ma molte istituzioni educative sono nella stessa situazione. E le donazioni sono scarse”. Tuttavia, suor Marie Harika è fiduciosa. “Dio provvederà”, assicura.

La speranza viene oggi dall’iniziativa di solidarietà degli ex studenti della scuola di San Vincenzo delle Suore della Carità di Besançon, a cui si sono uniti quelli di Baabda, Sant’Anna-Beirut, Baabdate e Kfour. “Ci stiamo mobilitando in Libano e all’estero per sostenere l’iniziativa presa dalla nostra scuola di renderla gratuita per due anni”, ha detto Mirna Nakad Gemayel, dirigente di un hotel e ristorante di lusso con sede in Francia. “Perché attraverso il sostegno all’istituzione scolastica a cui dobbiamo tanto, sosteniamo anche i genitori degli studenti che sono schiacciati dal peso della crisi economica, sociale e sanitaria”, aggiunge.

La scuola ha bisogno di circa “436.000 euro per svolgere la sua missione”, rivela suor Marie Harika. In altre parole, per mantenere un’istruzione di qualità, per contribuire allo sviluppo degli studenti, per assistere i bambini in difficoltà psicologica, per aiutare le famiglie povere attraverso il pacco alimentare mensile, essenziale per la loro sopravvivenza, per pensare al personale docente che è completamente investito nell’apprendimento a distanza… il primo obiettivo degli ex alunni è quello di raccogliere la somma di 150.000 euro.

Per raggiungere questo obiettivo, la signora Gemayel ha appena lanciato una campagna di raccolta fondi online sul sito https://gofund.me/2ee4faf0.

Nello stesso tempo, il progetto è stato presentato a un certo numero di potenziali donatori, data la necessità di “sensibilizzare un pubblico di benefattori, in Libano e in Francia”, avendo sempre di mira il carattere “specifico” della Congregazione religiosa delle Suore della Carità di Besançon, stabilita in Libano dal 1903 che è quello, come ha modo di insistere suor Marie Harika “di continuare la sua missione educativa di qualità, ” che ha avuto inizio “in un villaggio di alta montagna del Monte Libano”, al servizio dei più ricchi come dei più poveri.

Per ulteriori informazioni, si prega di contattare Suor Marie Harika

allo 04/288005

o via e-mail al seguente indirizzo: srmarieharika@besancon.edu.lb