Quando Dio mi ha chiamata al suo servizio, ho subito pensato alla missione. Io non ho fatto scelte. Ma è Dio stesso che mi ha mandata dalla Francia, in Libano.
Che scoperta! Un paese bello, verdeggiante, fiorito e pieno di bellezze naturali.L’accoglienza calorosa del Libano mi ha permesso subito di condividere la vita della gente, presso i bambini e i giovani, mediante l’insegnamento della lingua francese, la catechesi, la vita dei Movimenti. In seguito, accettata e adottata, ho scoperto dei cristiani convinti e famiglie interessate all’educazione dei loro figli. Qui, vi ho vissuto anni bellissimi durante i quali la grazia di Dio mi ha sempre aiutata  e sempre con il desiderio di annunciare il vangelo. La collaborazione con i musulmani non ha mai avuto difficoltà.
Successivamente, un’esperienza di tre anni in Siria mi ha fatto conoscere un altro ambiente, una cultura diversa ma, tuttavia, molto vicina alla precedente.
Ho cambiato continente quando sono partita per l’Egitto. Prima al Cairo, dove all’interno di un vasto campo di azione, ho scoperto cultura, mentalità, abitudini molto differenti.
Continuando il cammino tracciato da Dio, sono giunta ad Alessandria. Nel cortile della scuola mi accoglieva Santa Giovanna Antida!
La scuola a lei intitolata ospita 1100 alunne, dalla  scuola materna al baccalaureato. Vi si insegnano tre lingue: arabo, francese e inglese.
Alessandria, all’inizio scuola cosmopolita, attualmente è frequentata unicamente da allieve egiziane: il 25% sono cristiane e il 75% musulmane. I Genitori che ce le affidano ricercano soprattutto l’educazione. E’ bello vederli interessati agli studi e alle attività dei loro figli.
In questa scuola mi sono messa al loro servizio con l’insegnamento, la catechesi, il Movimento giovanile: M.E.J. (movimento evangelico dei giovani)  e le Guide. Mi sono incontrata bene sempre con collaboratori eccellenti, con la direzione, con gli impiegati, con gli altri insegnanti. Per i bambini, nessuna differenza tra le classi sociali, le capacità, la religione. Gli insegnanti musulmani sono stati sempre partner straordinari, condividendo tutte le feste e le iniziative con le suore e dando loro ospitalità anche durante la rivoluzione.
L’accoglienza del bambino è importante. Qui egli si sente accolto, amato  dal mattino, conosce le persone che possono incoraggiarlo e con le quali poter confidarsi. Anche se non si parla molto di  religione, i bambini apprezzano la nostra disponibilità. Attraverso noi scoprono il saper vivere i valori fondamentali dell’educazione. I valori trasmessi da santa Giovanna Antida sono per loro familiari. Attualmente il nostro ruolo consiste nel far loro apprendere a vivere bene insieme. E ci riescono nel quotidiano attraverso le attività caritative : visite agli orfani, agli anziani. Aiutano volentieri gli handicappati che raggiungono il numero di 50 nella casa. Non bisogna aiutare i più deboli? Quelli che hanno bisogno di un sostegno scolastico, quelli che vivono situazioni familiari difficili? Sono loro che hanno la priorità. Gli incontri con i genitori, con i poveri, non significano uscire, “andare alle periferie”?
Quelli che non conoscono la religione cristiana, credo che ne percepiscano la sorgente: per esempio, quando una mamma, ex allieva, mi dice: “Fate bene il vostro lavoro, perché avete incontrato Dio prima di cominciare la giornata”!
Sì, le relazioni sono importanti con le giovani, il personale, tutti quelli che Dio mette sulla nostra strada. Saper ascoltarli, guardarli con amore, riconoscere le loro capacità, incoraggiarli, condividere le loro pene e le loro difficoltà, questa è la più bella testimonianza d’amore che possiamo dare loro. Ma è di fondamentale importanza anche la testimonianza della nostra vita comunitaria; che si possa dire:”Vedete come si amano e collaborano con noi”!
Sono numerosi gli insegnanti cristiani che fanno parte degli ”Amici di Jeanne-Antide”.
L’esperienza dei 36 anni vissuti nella stessa casa per me è stata sempre una ricchezza di cui ringrazio il Signore.
A 60 di vita religiosa non posso fare altro che ringraziare per tutto ciò che ho ricevuto.

Sr Madeleine Chauby, adesso a Besançon