Il Papa annuncia un concistoro per 13 nuovi cardinali dai confini del mondo

Africa, Asia (dal Brunei alle Filippine), America del Nord e del Sud. Ma anche Italia. E un’attenzione speciale ai figli di san Francesco nell’anno dell’enciclica Fratelli tutti.

I cardinali vestono il colore della porpora che sta a indicare la disponibilità al sacrificio “usque ad sanguinis effusionem”, fino allo spargimento del sangue, al servizio del Successore di Pietro, e anche se risiedono nelle regioni più remote del mondo diventano titolari di una parrocchia della Città Eterna perché incardinati nella Chiesa di cui il Papa è Vescovo.

Nove, di cui tre italiani, hanno meno di ottanta anni, e quindi con il dritto di partecipare al Conclave. Si tratta del vescovo maltese Mario Grech, 63 anni, segretario generale del Sinodo dei vescovi, degli italiani Marcello Semeraro, 73 anni, vescovo emerito di Albano, da pochi giorni prefetto della Congregazione delle Cause di Santi, Paolo Augusto Lojudice (56 anniarcivescovo di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino ed ex ausiliare di Roma) e padre Mauro Gambetti (55 anni fra due giorni, conventuale, Custode del sacro Convento di Assisi), dello statunitense Wilton D. Gregory, 73 anni, arcivescovo di Washington (il primo cardinale di colore degli Usa), dell’arcivescovo di Kigali in Rwanda Antoine Kambanda, 62 anni, dell’arcivescovo di Capiz nelle Filippine José F. Advincula, 68 anni, dell’arcivescovo di Santiago del Cile Celestino Aos Braco (75 anni, cappuccino, spagnolo di nascita), e del vicario apostolico di Brunei Cornelius Sim, 69 anni.

A questi nuovi porporati elettori papa Francesco aggiungerà anche quattro non elettori, di cui tre italiani. Si tratta del vescovo emerito di San Cristobal de Las Casas in Messico Felipe Arizmendi Esquivel, 80 anni, del nunzio Silvano M. Tomasi (80 anni, scalabriniano), del parroco del Divino Amore a Roma monsignor Enrico Feroci (80 anni, già direttore della Caritas diocesana) e di padre Raniero Cantalamessa, 86 anni, cappuccino, dal 1980 predicatore della Casa Pontificia.

La nomina di sei ecclesiastici della Penisola è stata accolta con gioia con la Chiesa italiana. “Esprimo gratitudine al Santo Padre per aver chiamato sei confratelli nel sacerdozio ad aiutarLo nel servizio alla Chiesa universale. Le Chiese che sono in Italia affidano al Signore i nuovi cardinali”, ha dichiarato il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei. I nuovi porporati annunciati, ha aggiunto, “sono frutto e dono delle nostre comunità”. “Conosco ciascuno di loro – ha proseguito il cardinale Bassetti – e sono certo che sapranno vivere questa nuova responsabilità con intensità e umiltà. Il Cardinalato – ci ricorda il Santo Padre – non significa una promozione, né un onore, né una decorazione; semplicemente è un servizio che esige di ampliare lo sguardo e allargare il cuore. A nuovi cardinali l’amicizia e l’affetto dell’Episcopato italiano, insieme al ricordo nella preghiera”.